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Interventi delle delegate e dei delegati, mattina del 19 dicembre

I temi del dibattito dell’ultima giornata congressuale hanno toccato sia questioni organizzative e di posizionamento sindacale della FLC CGIL sia questioni di contenuti e strategie politiche. È emersa la preoccupazione per la strisciante privatizzazione dell’istruzione attraverso modelli aziendali e introducendo un’idea di scuola lontana da quella delineata dalla Costituzione.

Pino Assalone, segretario generale FLC CGIL Cosenza, dedica il suo discorso alla regione dove vive e lavora: “La Calabria sta vivendo un’esperienza politica complicata. Il presidente della regione è agli arresti per abuso d’ufficio con metodo mafioso. Una regione che si scontra con gli aspetti difficili dell’occupazione, dove l’individuo ha cura soltanto di se stesso, dove l’agire di Mimmo Lucano dovrebbe essere la normalità. La nostra vera sfida è di costruire un futuro, una speranza, un oltre. E non possiamo certo affidare questa costruzione solo ai partiti politici”.

Pino Assalone

Un’altra preoccupazione riguarda la difficoltà di comunicare questioni complesse quando il consenso lo riceve chi “parla alla pancia” delle persone. Legato a questo è stata sottolineata la difficoltà per il sindacato di esercitare il suo ruolo di mediazione sociale. La difficoltà del contesto attuale, il riferimento agli anni difficili trascorsi, alle lotte per contrastare le politiche neoliberiste di vari governi, compresi quelli di centro-sinistra, sono stati temi ricorrenti in diversi interventi.

Sul palco sale subito dopo Tonia Morgani, insegnante di Napoli: “Sempre più spesso troviamo gli esperti di organizzazione aziendale che sostituiscono i pedagogisti, si leggono termini come ‘efficienza’ e ‘individualismo’. In seguito alla crisi economica e il suo impatto sull’occupazione giovanile sono state diffuse forme di apprendimento basate sul lavoro di alta qualità e specializzazione. Tradotto in poche parole significa che la scuola non forma in maniera sufficiente gli studenti per il mondo del lavoro”. La docente, con voce ferma e decisa, spiega: “Noi, la scuola e il sindacato non dobbiamo chiederci di quali competenze l’economia abbia bisogno, ma di cosa necessita il cittadino per essere critico e per fronteggiare la semplificazione della rappresentazione della realtà”.

Tonia Morgani

Un tema rilevante ha riguardato il posizionamento del sindacato e le sue politiche nel difficile contesto attuale per rilanciare idee e programmi alternativi al neoliberismo in contrasto con le derive violente, alle guerre tra poveri, all’aumento delle disuguaglianze e del divario Nord-Sud. Problematiche alimentate dal disagio sociale, dalla crisi della politica e della partecipazione. Ne parla Mimmo Denaro, segretario generale FLC CGIL Calabria: “Temi importantissimi come il precariato, il reclutamento, il contratto sono stati affrontati nella relazione di Sinopoli. Questo è un momento complesso per la nostra organizzazione, per il suo ruolo di intermediazione nel difendere i cittadini dagli attacchi delle forze di governo. La lotta alla disuguaglianza è il primo elemento su cui insistere, Francesco fa bene a dire che quella meridionale è un’emergenza nazionale”.

Mimmo Denaro

Giovanni Zavattoni, segretario generale FLC CGIL Piacenza, parla delle nuove sfide da raccogliere: “I settori della conoscenza rappresentano per me il concetto di confederalità. Un lavoro duro spetta a questa organizzazione che parte dall’estensione dei diritti e la valorizzazione della professionalità nei comparti della conoscenza”. Sottolinea anche la necessità di una serie di campagne e di mobilitazioni e una seria riflessione sul modello organizzativo del nostro sindacato.

Giovanni Zavattoni

Gli interventi che si susseguono evidenziano questioni urgenti che richiamano il sindacato a nuove responsabilità e a uno sforzo per capire e interpretare meglio la realtà e i bisogni dei lavoratori.

Della perdita del primato della rappresentanza alle ultime elezioni RSU e di proposte, come quella di essere più vicini ai luoghi di lavoro e ascoltare di più la base, discute Monica Ottaviani, segretaria generale FLC CGIL Emilia Romagna: “Il Paese si trova a una deriva etica e culturale che ha accresciuto le disuguaglianze e ingiustizie, alimentato paure e intolleranze. È in questo contesto che la CGIL deve confrontarsi e trovare le risposte ai problemi delle persone. Abbiamo difeso la Costituzione perché riteniamo rappresenti i diritti e la democrazia. Non è stato sufficiente il rinnovo del contratto. È necessario focalizzare il nostro impegno per recuperare credibilità e sostegno. Non mettiamo la testa sotto la sabbia”.

Monica Ottaviani

Luca Scacchi, FLC CGIL Valle d’Aosta, parla di attese disilluse per cui propone un urgente processo di ricostruzione del movimento del lavoro: “La società della conoscenza è diventata diversa da quello che ci prefiggevamo: doveva aiutare il soggetto nella sua autodeterminazione e invece è diventata una discriminazione di classe. Nel fallimento del referendum sulla scuola abbiamo una grande responsabilità”.

Luca Scacchi

La segretaria generale FLC CGIL Bologna Susi Bagni contesta le problematiche sociali, che necessitano di soluzioni urgenti: “Ingiustizia, parola che rappresenta il vivere in Italia oggi. Per distogliere l’attenzione dalle responsabilità si cerca il capro espiatorio nel diverso, nei migranti. Dobbiamo far sentire forte la nostra condanna. Oggi il ruolo del sindacato è fondamentale contro le politiche neoliberiste, innovando i nostri contenuti e strumenti”.

Susi Bagni

Roberto Mosca, ricercatore CNR Emilia Romagna, denuncia la marginalità assunta dalla ricerca e la conoscenza nel panorama contemporaneo: “Politiche neoliberiste hanno trattato la scuola, l’università e la ricerca come un lusso”.

Roberto Mosca

Nicola Angelini, della segreteria FLC CGIL Rieti Roma Est Valle dell’Aniene insiste e rilancia: “La ricerca scientifica è libera: per rendere concreto ciò serve la partecipazione di quelli che la ricerca la fanno. Lo strumento di questa partecipazione deve essere il contratto”.

Nicola Angelini

Katia Perna, insegnante in Sicilia denuncia i salari bassi e le negligenze nei confronti dei luoghi della conoscenza: “Hanno messo le mani sulla scuola, ma non l’hanno migliorata. Non sono state migliorate neanche le condizioni dei suoi lavoratori. La scuola è stata lasciata sola”.

Katia Perna

Giovanna Occhilupo, ricercatrice precaria del CNR, racconta la sua esperienza di indignazione e lotta: “Ho visto la rabbia diventare forza e l’agire di uno diventare l’agire di molti, di tutti. Lungo questo ultimo anno e mezzo i precari della ricerca del CNR hanno esercitato azioni di lotta con mobilitazioni, manifestazioni, incontri con i parlamentari. C’era un numero che ci tormentava: 2.700 precari che potevano essere stabilizzati. L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro e finché il precariato, questa patologia del singolo e della collettività, non verrà definitivamente debellato, resterà il primo riferimento del nostro agire comune”.

Giovanna Occhilupo

Massimiliano De Conca, dal centro nazionale FLC CGIL, dedica il suo intervento al valore della Costituzione, tema principe del congresso: “Abbiamo scelto un titolo impegnativo. Per questo è importante parlare di diritto allo studio, sussidiarietà, inclusività e di disvalore della guerra. Per questi motivi la Costituzione vanno insegnate a scuola, una materia che deve diventare la sostanza del nostro agire. Il nostro compito è farla vivere nella quotidianità”.

Massimiliano De Conca

“L’indipendenza e l’autonomia della conoscenza non sono principi scritti sulla pietra e per questo motivo vanno difesi ogni giorno contro coloro che li attaccano” sostiene Lorenzo Cassata, responsabile nazionale del Comitato di Ente FLC CGIL ISTAT. L’invito è a firmare la petizione proposta dai lavoratori dell’ISTAT per bloccare la nomina del presidente che si sta discutendo in questi giorni nelle commissioni parlamentari. “Usiamo il contratto per ricostruire l’autonomia e la libertà necessarie per il nostro settore”.

Lorenzo Cassata

Francesco Loregian, dal Conservatorio di Mantova, riprende le parole del segretario generale e le declina per il settore AFAM: “Sinopoli ha parlato di spinta di senso, dobbiamo rimettere l’arte musicale al centro dell’esperienza del bambino in età scolare. Noi della CGIL abbiamo sempre chiesto la statizzazione dei conservatori. Si sta facendo uno studio su quella che potrebbe essere la ricerca nei conservatori, soprattutto per quanto riguarda l’interpretazione musicale, aspetto che non andrebbe in conflitto con i DAMS. I conservatori hanno sempre rappresentato una qualità di coloro che hanno fatto produzione artistico-musicale. Muti dice di essere il prodotto del conservatorio e di essere stato proiettato nel mondo del lavoro subito dopo la fine del percorso”.

Francesco Loregian

Guido Alampi, FLC CGIL Torino, durante il suo intervento fornisce dati da non trascurare: “Il finanziamento per il settore della ricerca in Italia è dell’1,3 % del PIL contro il 3,2 della Francia e il 2 della Germania con conseguente ricaduta sui processi di modernizzazione dell’apparato produttivo italiano. La bassa produttività è un grosso problema ed è quindi vero che un settore nel quale bisognerebbe investire di più è proprio quello della ricerca. In mancanza di questo si continua ad agire in termini di compressione salariale esercitata con la precarietà. Questo inciderà ancora più negativamente sulla condizione sociale dei lavoratori”. In un clima cupo dal futuro debole e incerto Alampi racconta un elemento positivo “La recente stabilizzazione è stato ottenuta non perché donata ma per la mobilitazione e la competenza dei lavoratori. È la dimostrazione che l’impegno e la lotta pagano”.

Guido Alampi

Sulla partecipazione attiva e costante insiste Claudio Riso, segretario generale FLC CGIL Modena: “Alla politica lasciamo il compito di leggere il risultato del voto del 4 marzo e di capire perché si è andati in quella direzione. Noi invece dobbiamo spiegare ai lavoratorio che il sindacato non ha governi amici. Dobbiamo riattivare un rapporto quotidiano con i lavoratori e sta a noi mettere in rete il tutto. La CGIL deve essere unita”.

Claudio Riso

Claudio Menga, segretario generale FLC CGIL Puglia, sottolinea le contraddizioni del mercato del lavoro contemporaneo: “Da sempre siamo sostenitori dell’obbligatorietà fino ai diciotto anni. Le rilevazioni ISTAT sull’occupazione spiegano che un individuo è occupato se ha più di quindici anni e in una settimana ha svolto almeno un’ora di lavoro. Questa è un’indicazione preoccupante perché a quindici anni bisogna stare a scuola e non al lavoro”.

Claudio Menga

“Dobbiamo riprendere il nostro lavoro di sindacalisti: con la contrattazione torniamo a essere protagonisti”, ammonisce Tobia Sertori, segretario generale FLC CGIL Lombardia. È necessario affrontare il problema del rischio di indebolimento della professione unito alla minore partecipazione. Il segretario sottolinea che è sbagliato l’approccio saccente della sinistra di fronte agli errori commessi dalle persone.

Tobia Sertori

Tiziana Celiberti, docente della secondaria di II grado e RSU da dieci anni, racconta le battaglie portate avanti nel suo ruolo di rappresentanza in favore dei diritti delle donne vittime di violenza, del diritto alla disconnessione dei lavoratori della scuola e quello della violenza perpetuata nei confronti dei docenti, Quest’ultimo tema, secondo Tiziana, non è stato affrontato nel dibattito congressuale.

Tiziana Celiberti

“Continuità e rifondazione per la FLC CGIL”: queste le parole chiave proposte dal segretario generale della FLC CGIL Roma e Lazio Eugenio Ghignoni. È necessaria la continuità rispetto al percorso portato avanti in questi anni dalla FLC e dalla CGIL e fondamentale è rifondare il sindacato alla luce della crisi del sistema capitalistico e della rivoluzione tecnologica e digitale. Il segretario conclude il suo intervento ribadendo che è necessario continuare a investire sul tema del precariato e che “la scuola deve essere pubblica, laica e repubblicana”.

Eugenio Ghignoni

Perché nelle classi tra gli alunni serpeggia così tanta intolleranza? Marino Bertagna, docente della scuola elementare di Trieste, affronta questo problema, dicendo che è un fenomeno legato al contesto esterno, ma “la scuola non deve autoassolversi”, deve affrontare questo aspetto. La FLC CGIL non è solo un semplice sindacato di categoria, ma per la conoscenza deve scendere in piazza, riorganizzarsi e collaborare con le associazioni. In conclusione “ho sempre creduto nella capacità della CGIL di rigenerarsi e questo è il momento di rinnovarsi”.

Marino Bertagna

Segue l’intervento di Sara Carrapa, dell’università di Milano. “Quando Sinopoli ha parlato delle criticità riguardanti i temi dell’università ho sentito un po’ di freddezza: se non conosciamo queste tematiche dobbiamo rimediare”. In riferimento a questo problema fondamentale resta il contratto, paragonato dalla Carrapa a un bambino che va accompagnato affinché cresca e cammini, altrimenti il rischio è che gattoni soltanto. “Dobbiamo lavorare insieme perché insieme siamo forti!”, così conclude.

Sara Carrapa

Con Marco Galiano, segretario generale FLC CGIL BAT, si conclude questa sessione di dibattito. La provincia pugliese fa parte di un contesto difficile quale può essere quello del meridione e il proposito è di “guardare al sud come la terra da salvare e da ammodernare” dice il segretario. “Obiettivo del sindacato deve essere salvaguardare i diritti di tutti per non perdere il rapporto con il consenso, mettendo in piedi un progetto che sia una sfida per il futuro. Per mettere in atto ciò il sindacato deve rivedere i suoi modelli perché non rispettosi delle realtà locali per incentivare una partecipazione dal basso”.

Marco Galiano