Il dibattito mattutino del 18 dicembre 2018 è animato da temi molteplici e impellenti: problemi e risorse dell’alternanza scuola-lavoro, disuguaglianze all’interno delle strutture scolastiche, istruzione per adulti e integrazione, l’emergenza sociale derivante dai nuovi razzismi e ancora lotta culturale e al precariato.
È Patrizia Lotti ad aprire la discussione, ricercatrice Indire e responsabile scientifico PON per la scuola a Firenze. I temi su cui concentra il suo intervento è il rapporto scuola-mondo del lavoro e le progettualità alternative portate avanti con Proteo Fare Sapere Firenze: “La dispersione scolastica è un problema soprattutto di disuguaglianza sociale, ma l’alternanza scuola lavoro non è una risposta; può funzionare, ma deve cambiare. Il nostro progetto Scuola lavoro e solidarietà cerca di scardinare la visione individualista e parcellizzata dell’alternanza scuola-lavoro attraverso rapporti di solidarietà e percorsi che coinvolgono l’intero gruppo classe, prendendo le distanze da un paradigma educativo che premia l’individualismo”.
Patrizia Lotti
L’alternanza scuola-lavoro è un tema caldo ripreso anche da Carlo Zilioli, insegnante di scuola superiore nella provincia di Macerata e RSU. Laurea in Storia, una formazione legata ai movimenti giovanili degli anni Settanta e una lunga carriera prevalentemente nelle scuole alberghiere. “Le scuole professionali hanno una lunga tradizione di alternanza scuola-lavoro, creando modelli esemplari nel corso di circa venticinque anni. È infantile pensare di poter improvvisare in pochi mesi ciò che è stato costruito in un tempo così lungo”. La formazione professionale sta assistendo a profondi cambiamenti e per questo Zilioli chiede al sindacato di “imparare a narrarsi meglio e trovare un lessico nuovo e avere un occhio di riguardo nei confronti del settore. Sono state ridotte le ore di storia nel biennio delle scuole professionali. La FLC CGIL deve sottolineare questa offesa etica”.
Carlo Zilioli
Michele Vivaldi, docente catanese, prende la parola subito dopo, introducendo la questione del blocco dell’ascensore sociale e citando le iniziative di integrazione in corso nella sua regione: “La Sicilia è una terra di immigrazione e inclusione. Ciò avviene nei CPIA, nelle camere del lavoro e nelle scuole dove bambini di varie etnie costruiscono il futuro. Questi baluardi di umanità in un mondo che si chiude in se stesso vanno sostenuti e incentivati. Un mondo diverso è possibile, sta a noi costruirlo”.
Michele Vivaldi
Di istruzione per gli adulti e inclusione parla anche Elena Sasso che viene dall’esperienza CPIA 5 di Torino: “La formazione per adulti è lo snodo tra diritto all’istruzione, mondo del lavoro e integrazione. Il razzismo del decreto sicurezza ha effetti sociali prevedibili. I nuovi permessi non saranno più convertibili in permessi di lavoro. Ciò significa che chi è riuscito a costruire un nuovo posto nella nostra società si ritroverà catapultato nell’illegalità”.
Elena Sasso
Le nuove politiche del governo italiano sono parte del discorso di Pasquale Andreozzi, ma su un altro versante: la mancanza di risorse nei confronti dei lavoratori della scuola e l’indifferenza generata da questa stessa insufficienza di energie e sostegno.
Pasquale Andreozzi
Vincenzo Delli Veneri, segreteria regionale FLC CGIL Campania, affronta un altro tema centrale e di uguale importanza: la necessità di un accesso alla formazione garantita in tutti i territori, allo stesso modo: “Non è pensabile attribuire le stesse risorse a territori svantaggiati che subiscono la carenza d’infrastrutture e adeguati trasporti. Il lavoro che dobbiamo fare è risvegliare le coscienze, far capire che il cambiamento passa attraverso la conoscenza”.
Vincenzo Delli Veneri
La mobilitazione e la partecipazione in direzione della dignità del lavoro sono i leitmotiv dell’intervento di Adriano Zonta, segretario generale FLC CGIL Friuli Venezia Giulia: “Oggi rappresentiamo oltre un milione di lavoratori. Abbiamo bisogno di solidarietà, inclusione, accoglienza, cooperazione, apertura delle porte. In Friuli Venezia Giulia i sindaci stanno discutendo di un modello di iscrizione a scuola. Le iscrizioni e la didattica devono esser decise da chi lavora nella scuola, non dai sindaci o dalle famiglie. Non esiste solo Monfalcone, ma tante altre situazioni non emerse. Abbiamo il dovere di farli emergere e di protestare contro queste invadenze”.
Adriano Zonta
La dignità di chi lavora nella scuola, insegnanti e personale ATA sta a cuore a Vincenzo Cimmino, docente precario di terza fascia che manifesta il suo appoggio al documento Riconquistiamo tutto e racconta il quotidiano e il futuro incerto che condivide con decine di migliaia di lavoratori.
Vincenzo Cimmino
Igor Piotto, segretario generale FLC CGIL Piemonte, riprende il discorso dell’istruzione per adulti qualche intervento più avanti, sottolineando ancora l’importanza di tali strutture sul territorio italiano: “I CPIA sono un avamposto di civiltà nelle nostre realtà quotidiane, il primo luogo di accoglienza dei richiedenti asilo. Realtà che si reggono quasi interamente sulla volontà e la vocazione degli insegnanti, senza alcun investimento ministeriale su di esse”. Il suo discorso prosegue poi sulla questione della regionalizzazione differenziata e del suo impatto sulle disuguaglianze a livello territoriale nell’approccio educativo: “La lotta sindacale è oggi più che mai una lotta culturale”.
Igor Piotto
Ad una battaglia “culturale” si appella anche Luisa Limone che aspira a rovesciare il modello conservatore dell’Alta formazione artistica musicale e coreutica, perché “l’arte e la musica sono forme di felicità”.
Luisa Limone
Jessica Merli, FLC CGIL Lombardia, introduce le problematiche dei lavoratori del settore privato della conoscenza, ancora mai pronunciato durante il dibattito, e propone di formare una rete che possa fare militanza per acquisire maggiori tutele.
Jessica Merli
La mancanza di tutele è una problematica ripresa da Luisa Attaguile, FLC CGIL Arezzo, nei confronti, stavolta, degli insegnanti di sostegno. L’educatrice auspica la formazione di docenti specializzati e nuove procedure di concorso (l’ultimo è fermo al 2000).
Luisa Attaguile
Alessandro Rapezzi, segretario generale FLC CGIL Campania, riassume alcuni temi già apparsi e ne lancia di nuovi: “Va recuperato il ruolo sociale, culturale e aggregativo del sistema dell’istruzione. Va recuperato il ruolo sociale, culturale e aggregativo del sistema dell’istruzione. Bisogna riscoprire e valorizzare il concetto di comunità educante, far agire contemporaneamente l’aspetto pragmatico e sindacale con l’aspetto culturale. La sottoscrizione del contratto e il rilancio dell’azione contrattuale sono le azioni pragmatiche da praticare oggi. Dobbiamo parlare di come si fa istruzione, cultura e formazione”. L’ex maestro, oggi all’interno della FLC CGIL Campania, continua l’intervento mostrando il suo favore nei confronti dell’approccio pedagogico del service learning: “Credo sia un modo nuovo di rimettere in campo un ruolo della scuola, della docenza e del personale scolastico intero. Tutto il personale è coinvolto nel processo di istruzione. Il service learning è una metodologia didattica e pedagogica che mette in relazione la scuola con il mondo esterno. Il problema è farlo diventare metodo da parte di tutto il sistema scolastico” e conclude “Ci attendono grandi sfide: il progetto integrato sullo 0-6, riordinare i cicli, alternanza scuola-lavoro. Servono cuore, intelligenza e cultura per cambiare”.
Alessandro Rapezzi
Francesco Locantore, FLC CGIL Roma-Lazio, sale sul palco subito dopo e parla, deluso, dal contratto scuola: “Non risponde all’aumento dei carichi di lavoro, alla legge 107/15 e alle dinamiche che si sono instaurate nelle scuole. Viene premiato il dirigente, ma non tutti gli altri lavoratori, è sbagliato!”. Il malcontento si estende al governo attuale ma manifestando solidarietà e appoggio alle studentesse e studenti che stanno occupando le scuole contro l’alternanza scuola-lavoro e le politiche razziste di Salvini. E a loro fa un appello, citando Gramsci «Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza».
Francesco Locantore
Barbara Grüning, FLC CGIL Bologna, ripresenta il tema del precariato e fornisce un dato importante “Oltre ventiseimila persone sono docenti a contratto, senza riconoscimento sociale, economico e giuridico del proprio lavoro”. L’intervento prosegue raccontando le conseguenze dell’ideologia dell’eccellenza che ha aumentato la conflittualità tra i precari e la convinzione tra questi ultimi di non essere mai abbastanza “Bisogna cambiare il paradigma: sì a maggiori risorse, sì alla riforma del preruolo, sì alla stabilizzazione di chi lavora da anni in condizioni incerte. Un’università precaria riguarda non solo i lavoratori precari ma il futuro stesso dell’università, degli studenti e degli ordinari”.
Barbara Grüning
Disuguaglianza: un ostacolo che coinvolge lavoratori e discenti di ogni grado. Beatrice Pellegrini, segretaria generale FLC CGIL Verona, affronta in particolare modo la scuola dell’infanzia: “Mi metto dalla parte dei bambini, prima di tutto. Il settore che più sta tradendo la Costituzione è la scuola primaria. Mancano maestri e maestre (a Verona nel 2018 sono mancati novecento insegnanti) e manca un programma di reclutamento. La legge 107 ha aumentato il divario tra scuola primaria e secondaria, quest’ultima maggiormente finanziata. La prima grande linea politica è ridurre tale differenza di risorse a disposizione, La scuola sta nuovamente diventando d’élite. La situazione della scuola primaria e università devono essere la nostra priorità. Salvare i bambini e i ragazzi di domani per difenderli dai populismi del futuro”.
Beatrice Pellegrini
Adelmo Cervi è figlio di Aldo, terzogenito dei sette fratelli Cervi, torturati e uccisi dai fascisti nel 1943 dopo una tenace Resistenza. Non è un delegato al nostro congresso, ma sale sul palco per raccontare la vita di lotta e dolore di un padre che non ha mai conosciuto: “Questa non è non è la mia storia, è la storia di un uomo che non c’è più, ma è più mia di qualunque altra storia. Mi chiamo Adelmo Cervi, ho settant’anni e sono il figlio di un mito. A dir la verità ce l’ho un po’ con questo mito perché si è portato via mio padre e mi ha lasciato in cambio soltanto un nome e una lapide, per poi fare di lui un pezzo di un monumento, una statua a sette teste. Sette uomini, sette vite, sette medaglie, una cosa sola, un mito in cui i singoli uomini spariscono. Uno di loro era mio padre, lui voleva solo cambiare il mondo. Poca cosa, vero? E aveva convinto gli altri che era giusto cambiarlo e hanno fatto la loro parte fino alla fine, una fine brutta anche se poi ci sono vie e giardini che portano il loro nome. Volevano lottare per sconfiggere l’ingiustizia, una lotta che sembra eterna”.
Adelmo Cervi
Il dibattito mattutino è concluso da Giusto Scozzaro, responsabile dei settori privati della conoscenza FLC CGIL, che introduce subito il documento Il lavoro È, dove il verbo essere è enfatizzato dal maiuscolo e racchiude nella sua coniugazione la necessità di compiere azioni qui e ora. “Il documento traccia un orizzonte per la CGIL di cui partecipazione e inclusione sono parole fondamentali. Quando la CGIL ha deciso di dare vita a questo elaborato sono passati tanti mesi e il congresso di gennaio dovrà essere arricchito da ciò che è accaduto in questo periodo: un nuovo governo, eletto democraticamente ma autoritario. Sono preoccupato dai programmi dell’educazione civica pronunciati da Bussetti, credo possano contenere aspetti che stridono con i valori costituzionali della partecipazione e inclusione. L’autonomia differenziata, seppur relegando alle regioni alcune competenze, opera un processo di frammentazione del sistema nazionale e apre una breccia profonda nel contratto nazionale. Questo fenomeno e l’uguaglianza saranno temi fondamentali del nostro congresso”. Secondo Scozzaro è necessario un investimento culturale che faccia conoscere ciò che sta accadendo con la privatizzazione dell’istruzione e le difficoltà della formazione professionale “Esistono settori con contratti scaduti da cinque anni, problemi da rilanciare per aprire un varco”. Individuazione delle criticità ma anche nuova energia da investire per il futuro: “Le persone si iscrivono al nostro sindacato non solo per una tutela ma anche un riferimento programmatico. Il nostro obiettivo è un contratto unico delle scuole paritarie, un proposito non facile ma sarà una nostra frontiera”.
Giusto Scozzaro